La parte più operativa mi vede coinvolta nel raccogliere i dati primari relativi all’intero ciclo di vita dei prodotti dei nostri stabilimenti italiani e spagnoli. Nello specifico, questi dati riguardano l'acquisto delle materie prime, i volumi imbottigliati, le distinte base dei prodotti, i consumi di ogni stabilimento (dall'energia, fino ai rifiuti), e la distribuzione del prodotto finito. Una volta raccolti tutti i dati primari, li elaboro in fogli di calcolo secondo logiche LCA (Life Cycle Assessment), che a loro volta alimentano il modello di calcolo degli impatti ambientali nel software dedicato (SimaPro).
Questo modello mi permette di associare i dati di attività a tutti i fattori di emissione, ricavabili da banche dati secondarie e nel complesso estrapolo per ogni singolo codice prodotto il relativo impatto sul cambiamento climatico. Aggiorno il modello ogni anno con i dati a consuntivo dell’anno precedente e poi porto a verifica di terza parte il tutto secondo il più recente standard ISO (ISO 14067 Systematic Approach).
Grazie all’applicazione di questo modello, siamo dunque in grado di individuare i punti di forza e di debolezza del ciclo di vita dei nostri prodotti e di monitorare le performance ambientali, al più piccolo livello di dettaglio.
Queste informazioni hanno una solidità scientifica, contatto infatti l’ente di certificazione, che invia un auditor in azienda; dopo le opportune verifiche, viene rilasciata la certificazione – San Benedetto segue gli standard ISO 14064 e ISO 14067. Il rapporto con gli enti di certificazione è dinamico: dà la possibilità di confrontarsi con esperti del settore, di ricevere supporto ed esplorare nuove soluzioni.
Il mio interesse per la sostenibilità è un seme ben piantato da una corretta educazione civica, che è cresciuto nel desiderio di renderlo il fulcro della mia crescita professionale.
ll mio percorso è iniziato con l’affiancamento in azienda dell’Università di Padova che ha costruito il primo modello di calcolo delle emissioni per i prodotti San Benedetto di Scorzè. Da allora ho sempre fatto formazione, sia in aula che in campo per tenermi aggiornata sugli standard ISO relativi al mondo della sostenibilità. Tutt’ora buona parte del mio lavoro prevede uno studio approfondito degli standard e un’analisi di contesto generale.
Inoltre ci occupiamo anche di diffondere la cultura della sostenibilità all’interno dell’azienda: molte buone pratiche sostenibili vengono già adottate, ma è importante che tutti ne abbiano una piena consapevolezza. Questo perché noi dipendenti siamo i primi a comunicare all’esterno i valori aziendali.
I consumatori spesso cercano prodotti sostenibili, ma non sempre hanno chiaro quale sia il reale impatto del prodotto sull’ambiente, come misurarlo e quali siano i diversi aspetti da prendere in considerazione. Comunicare i dati tecnici con chiarezza e trasparenza è una sfida che appartiene al nostro reparto marketing, con cui collaboro direttamente.