Nel medio lungo periodo, la mia aspirazione è fare in modo che l’azienda in cui opero sia un luogo in cui chi ci lavora è orgoglioso di esserci e chi non ci lavora aspira ad entrare. San Benedetto è una azienda snella e veloce. Io la definisco una “azienda liquida” capace di adattarsi velocemente alle perturbazioni esterne. Le persone giocano un ruolo fondamentale: la loro motivazione, la loro soddisfazione, la loro capacità di lavorare insieme e di essere flessibili, condividendo idee e proposte senza paura di sbagliare sono gli ingredienti per il successo dell’azienda, come dice sempre il nostro presidente.
Da tempo San Benedetto riflette sulle implicazioni etiche e sociali che la propria attività produce sul territorio: a tal proposito si è dotata di un Modello Organizzativo e un codice Etico che ne costituiscono impegno e obiettivo.
’azienda ha sposato il metodo Kaizen e lavora sul concetto di miglioramento continuo: un approccio che è partito dalle attività legate alla produzione e che oggi è applicato ad ogni processo e mette in cima ai propri obiettivi la sostenibilità ambientale, il risparmio energetico, la sicurezza sul lavoro e del benessere dei lavoratori.
Tra i progetti in cantiere ci sono strumenti di formazione con l’obiettivo di trasferire competenze ai giovani, come l’Accademy o la Scuola Manageriale interna. In azienda inoltre, sono costituite tre commissioni con la partecipazione dei rappresentanti dei lavoratori, oltre al Comitato per la valutazione e sorveglianza del Protocollo Anti-contagio, istituito in relazione alla crisi sanitaria Covid-19.
Tra gli obiettivi che vogliamo raggiungere nell’area delle Risorse Umane ci sono la digitalizzazione di alcuni processi e la gestione del turnover causato dall’invecchiamento fisiologico della popolazione lavorativa. La sfida che stiamo affrontando è la messa a punto di strategie che consentano di mantenere nei giovani quella passione che da sempre ha caratterizzato chi lavora in San Benedetto.